mercoledì 19 settembre 2018

Bonisoli: "Abolirei la storia dell’arte, al liceo era una pena"



Aboliamo la storia dell’arte, e pure l’arte in sè. 
Anzi aboliamo anche la storia e basta. 
È roba vecchia, e non serve. 
E poi la letteratura, tutte quelle storie inutili, che – diciamocelo – hanno annoiato. 
La poesia manco è necessario abolirla, tanto non la legge già nessuno più.
Aboliamo poi la grammatica, che è tutta una cosa complicata e chi la capisce è bravo.
Aboliamo il teatro e anche la musica, che producono solo maniche di scentrati, di folli, di depressi.
Aboliamo la cultura, che non ha mai dato da mangiare a nessuno. E l’architettura, e la pittura, la scultura.
Aboliamo tutto, signori miei. 
Che resti solo il deserto, ed il nulla.
Teniamoci solo il vuoto. 
E sarà pure un vuoto brutto.
Chissà come vi ci sentirete a casa.
Come chi si guarda in uno specchio e finalmente si riconosce.

3 commenti:

  1. Spero, amico Giuliano, che tu sia consapevole che il Ministro stava facendo dell' ironia.

    In ogni caso tutte le materie umanistiche sono state già abolite - di fatto - da decenni cioè dall' infausta riforma della scuola media degli anni 60, in cui lo studio del latino divenne materia facoltativa fino a quella, NEFASTA, della fine degli anni 70, quando fu abolita del tutto.

    Non che prima il popolo italiano brillasse per amore e rispetto del bello, ma l' abolizione dello studio del latino è stato il colpo di grazia, ovvero la legittimazione del suicidio culturale di un popolo già abbondantemente ignorante persino nelle classi formalmente acculturate ....

    Eh già, amici miei, perchè purtroppo studiare non serve a nulla se non si capisce quel che si studia. Le regole complesse della grammatica e della sintassi del latino insegnavano, appunto, il metodo per riuscire a capire le cose ed il gusto di farlo.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Come ben sai, caro Paolo, il latino (e pure il greco) li ho dovuti studiare per ben cinque lunghi anni... e NON mi sono risultati "simpatici"... ma DEVO ammettere che hai pienamente ragione (almeno dal mio punto di vista).

      Elimina
    2. Certo Paolo, ho solo colto l'occasione ironica: il vissuto di Bonisoli parla per lui.
      Condivido il tuo ragionamento sui presupposti e gli strumenti, spesso assenti, che ci permettono di meglio apprezzare e comprendere i messaggi che l'Arte cerca di trasmetterci.
      Ma non possiamo certo arrenderci!
      Nello scorso fine settimana la città in cui vivo ha ospitato una manifestazione dedicata al fumetto d'autore: 30.000 presenze in due giorni per una espressione artistica "minore" e davvero poco compresa ai piu.
      Il tutto senza la minima partecipazione da parte delle istituzioni locali, con volontari che, oltre all'impegno fisico, si sono autotassati per permetterne la realizzazione.
      Inutile dire quanto, anche biecamente in termini economici, possano essere importanti queste cose per una piccola realtà di provincia che si ritrova, per vicende troppo lunghe da raccontare, senza un teatro, con due sole sale cinematografiche ( e una multisala a 15km dalla città), spazi espositivi modesti e mal organizzati e, come unica proposta "culturale" street food in varie salse.
      E parliamo di un capoluogo di provincia (si esistono ancora...) abitato da 90.000 persone.

      Ironia serve a far riflettere, con un sorriso.

      Elimina