Sì, amico Sandro, condivido la tua convinzione che dopo la morte, la nostra vita continui nel ricordo di chi ci ha voluto bene e anche, perchè no, di chi non ce ne ha voluto!
Io, per esempio, ricordo perfettamente la mia pessima insegnante di matematica della quarta ginnasio e penso a lei molto più spesso di quanto faccia con il mio amato prof di Storia e Filosofia conosciuto in terza liceo. Sto regalando a quella orrenda stronza molto più vita di quanto riesca a darne all' unico prof che abbia riconosciuto, apprezzato ed incoraggiato la mia curiosità per le vicende umane, personali e collettive!
Questa considerazione, amico mio, la dice lunga sulla mia scarsa capacità di amare: ricordo più intensamente chi ho odiato piuttosto di chi ho amato. Ricordo più spesso mia madre, con cui ho sempre avuto un pessimo rapporto che mio padre, con il quale l' ho avuto forse non ottimo, ma sicuramente buono ...
Questa confessione, amico mio, per introdurre l' altro argomento che hai trattato ieri e che, invece, non condivido affatto e cioè la tua idea che i nostri amici "pelosi" ci amino incondizionatamente, al contrario di quello che, secondo te, fanno gli esseri umani.
Ti faccio un esempio. Mettiamo che tu, domani, vinca qualche milione di euro alla lotteria e che, dopo aver sistemato moglie e figli nel migliore dei modi, ti conceda il lusso di una amante, una splendida trentenne tutta tette e cervello, cioè bella e intelligente.
Sei ricco e stai così bene in sua compagnia, che le regali un bell' appartamento, glielo fai arredare da un architetto di grido, le fai personalmente la spesa per essere certo che mangi il meglio, la vesti, la porti a spasso, la coccoli tutto il giorno.
E se sta male, la porti pure dal veterinario, pardon, dal dottore, dal migliore di Firenze, un vero luminare.
Bene, ora la domanda che ti pongo è questa: "Diresti, di quella splendida ragazza, che ti ama incondizionatamente"?
No, vero? Un dubbio che stia con te "anche" per tutto quello che le dai, affetto compreso, lo avresti, giusto?
Ebbene, allora vuoi spiegarmi perchè sei convinto che le tue cagnette, alle quali riservi esattamente lo stesso trattamento che ho descritto per la tua ipotetica amante, ti amino, invece, incondizionatamente?
Diosololosa, amico mio, quanto cinica sia la mia opinione sull' egocentrismo degli uomini, ma attribuire agli animali sentimenti disinteressati, mi pare eccessivo.
Specialmente i cani, poi, cioè quei mammiferi che - al contrario dei gatti - non sanno vivere senza un capo branco da seguire e servire perchè, da soli, non sono neanche in grado di procurarsi il cibo.
Insomma, se mai dovessi arrivare ad ipotizzare che un animale possa dare amore incondizionato, penserei ad un gatto e non certo ad un cane.... Un gatto può fare benissimo a meno di noi, un cane no! Un cane senza di noi (o senza il suo capobranco ed il suo branco), non sopravvive una settimana ...
Ma una cosa è certa, caro Sandro: se dovessi scegliermi un essere umano, come amico, sceglierei di certo uno che ama i cani, esattamente come sai fare tu, perchè la cosa bella di un rapporto con un cane non è l' amore che lui dona a noi, (condizionato o incondizionato che sia) ma quello che noi sappiamo donare a lui ...
Beh, caro Paolo, non possiamo certo essere d'accordo su tutto (e menomale !)... capisco il tuo punto di vista e riconosco la tua estrema "razionalità" ma resto della mia idea perchè non sempre riesco ad essere razionale... meno che mai quando si parla di animali.
RispondiEliminaLa mia idea è quella di molti altri "conoscenti" possessori di cani (forse altrettanto irrazionali)... secondo me il cane NON è incapace di "autogestirsi", ma quando si ambienta in un contesto "domestico" si affeziona inevitabilmente ai propri "padroni" indipendentemente (o quasi) dal fatto che questi lo trattino "da re" (come faccio io) o come un semplice "animale da compagnia". Per i gatti il discorso è completamente diverso perchè (sempre secondo me) hanno un carattere assolutamente indipendente e tendono ad "attacarsi" al padrone solo per pura "convenienza" (finchè li nutri stanno in casa, altrimenti se ne possono tranquillamente andare a cercare altri "lidi").
E' ovvio (e in questo hai ragione) che l'essere umano tende a "compiacersi" delle attenzioni che rivolge al suo animale e, per questo motivo, tende anche ad "attribuirgli" parte dei suoi sentimenti.