domenica 4 novembre 2018

A me piacerebbe ...

A me piacerebbe che la vita fosse più semplice e a due soli colori: bianco e nero. Ma a chi non piacerebbe?

Ci piace talmente tanto l' idea del bianco e del nero, che ci comportiamo tutti come se fosse davvero così: giusto/sbagliato, bello/brutto, amico/nemico, gnocca/cozza e invece, ironia della sorte, l' assoluto non esiste, tutto è maledettamente relativo.

Non esiste nulla, ma proprio nulla che non abbia, in sè, aspetti positivi, negativi e persino neutri.

Ma almeno questi tre aspetti sono certi? Neanche per sogno, perchè cambiano a seconda di chi li osserva e cambiano persino nelle stesse persone, da un' ora all' altra, da uno stato d' animo all' altro.

L' altro giorno il nostro Luca denunciava le sue perenni incertezze, come se fossero una forma di debolezza, mentre non sono altro che la manifestazione che la sua è una testa pensante.

Le certezze, nella vita, le hanno soltanto due tipi di persone: i Papi e gli imbecilli! Tutti gli altri nuotano in un mare di dubbi. Ok, ok questi "tutti gli altri" sono in realtà pochissimi e tutt' altro che stabili: anche loro, gli intelligenti, attraversano periodi di "certezze". Per esempio, quando si innamorano e si sposano!😜

A me capita spesso di ironizzare sulla istituzione del matrimonio e voglio credere che non dipenda dal fatto che tutti i miei matrimoni siano falliti. Sarebbe troppo meschino, da parte mia!

In realtà io ironizzo sui cosiddetti "matrimoni d' amore", quelli cioè che sono stati introdotti, in Europa, dalla cultura hollywoodiana. Prima di allora, il matrimonio era una cosa seria, un contratto fra famiglie, indissolubile come tutti i contratti. Il sesso era un corollario. Poteva funzionare oppure no, ma la cosa era del tutto secondaria. Quanto all'amore o meglio, all' affetto, quello arrivava col tempo e, soprattutto, con l' abitudine ...

A proposito: avete mai riflettuto sull' immenso potere (il più delle volte, benefico) dell' abitudine?

La grande forza dell' homo sapiens deriva dalla sua totale dipendenza dalle abitudini e, soprattutto, dal suo desiderio di crearsi delle abitudini e poi abbandonarsi a loro ... Non è un caso se la civiltà così come la conosciamo oggi sia nata insieme all' agricoltura. Arriverei a dire che l' agricoltura è nata proprio per permettere agli uomini di diventare abitudinari, di smettere cioè di doversi alzare ogni mattina col dubbio se andare a cercare il cibo a nord, piuttosto che a sud e con la paura di non trovare un riparo per la notte.

"Ci si abitua a tutto" credo sia una delle chiavi di lettura per arrivare a capire qualcosa della psicologia della nostra specie ...


1 commento:

  1. E' vero Paolo... ci si abitua a tutto... anche a passare pomeriggi interi sui mezzi pubblici che sono in costante ritardo (e spesso saltano il servizio)... vabbè, meglio NON parlare più di questa mia nuova veste di "accompagnatore appiedato".
    Ci si abitua anche alle difficoltà/ristrettezze che la vita ci "impone" (ammesso che NON siano troppo devastanti) perchè talvolta ci permettono di capire chi sono i VERI amici e di riconoscere chi ci vuole veramente bene.
    Però, pensandoci bene, le "abitudini" ci privano di emozioni... che sono il "sale" della vita"... dunque, se ogni tanto ci arriva qualche (piccola) "bega" fra capo e collo, NON lamentiamoci troppo e cerchiamo di vedere anche l'aspetto positivo della faccenda.
    Cavolo... NON mi riconosco più... dove è finito il Sandro "pessimista cronico" di qualche tempo fa ?
    Ma no... non c'è da preoccuparsi... prima o poi ritornerà fuori !

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