martedì 23 ottobre 2018

Che testa!

Mi ero ripromesso, seriamente, di non comprare più liquidi per lo svapo prima di aver finito tutti quelli che ho in casa e invece un' offerta di Vitruviano mi è risultata irresistibile, complice il fatto che aveva anche due nuovi aromi da lanciare e, soprattutto, che io adoro tutta la sua produzione.

D' altra parte lo sconto offerto era reale e molto sostanzioso e così sono partiti una cinquantina di euro che avrei evitato volentieri di spendere.

Vabbe', se nasci spendaccione, non puoi morire "sparagnino", così come, se nasci attivo, non puoi diventare sedentario ... a meno che ti venga un ictus che ti "ammosci di brutto".

Eh, sì! Per 6 anni non mi sono praticamente più mosso dalla mia poltrona, ma da qualche settimana sono tornato ad essere io, ovvero un tarantolato del lavoro. Ieri ho passato non so più quante ore a segare e scartavetrare e forare e incollare per trasformare un vecchio tavolo sbilenco e con una gamba distrutta, nella solida base per un nuovo tavolo da lavoro multifunzione per fresare, segare, rifilare etc.

Ho persino saltato il pranzo ... Sono un mangiatore smodato, ma quando inizio un lavoro che mi prende, non avverto più nemmeno gli stimoli della fame.

D' altra parte, so benissimo che il rapporto con il cibo si complica quando non sei soddisfatto della tua vita e fare il pensionato infermo non è che mi sia piaciuto molto, in questi ultimi anni ....

E poi, dillo chiaramente, caro paraffo: aggiustare le cose ti è sempre piaciuto immensamente e questa passione, imparata in casa, da piccolo, ha resistito persino al consumismo sfrenato del dopo boom, quel consumismo che tutti criticano, ma a cui dobbiamo il benessere di cui abbiamo goduto ... finchè è durato.

Ora che non abbiamo più soldi da buttare via, torneremo ad essere poveri perchè una cosa è certa: la povertà chiama povertà così come le ricchiezza chiama ricchezza ...

Che sia per questo che la ricetta dell' austerità è una solenne stronzata?




1 commento:

  1. Caro Paolo, la vita ci riserva inaspettate "sorprese"... come la strana sensazione che noi due stiamo vivendo "vite parallele" molto simili l'una all'altra.
    Tu ti sei riscoperto "infaticabile lavoratore tuttofare" e ti sei così appassionato a questo tuo (estremamente proficuo) modo di passare il tempo che ti dimentichi perfino di mangiare (se faccio qualcosa che mi "appassiona" capita spesso anche a me).
    Io, a causa del recente gravissimo lutto familiare, mi sto "riqualificando" come "nonno a tutti gli effetti" (e non più "di seconda classe") perchè OGNI GIORNO che Dio mette in terra (dal Lunedì al Venerdì) dovrò compiere il seguente tragitto.
    - Ore 15,00 Autobus da Viale dei Mille a Via S Stefano in Pane (totale circa 40 minuti)
    - Ore 16,00 "ritiro" nipotina all'asilo
    - Ore 16,15 Tramvia per accompagnamento nipotina a casa della nonna (Zona Rifredi)
    - Ore 16,30 "supporto morale e materiale" alla nonna per accudire le due nipotine "scatenate"
    - Ore 18,30 Autobus da Zona rifredi a casa mia (Zona Stadio, totale circa 40 minuti)
    - Ore 19,15 "passeggiata" dalla fermata dell'autobus a casa (circa 1 Km.)
    Come vedi anche a me "è cambiata la vita" e sinceramente NON so dire per quanto tempo sarò capace di reggere un simile ritmo (gravoso da sostenere in mancanza di un mezzo proprio di locomozione)... ma per il momento ritengo che questa nuova "botta di vita forzata" sia per me come una "manna dal cielo" perchè riuscirà a rimettere "in moto" il mio fisico impigrito e mi permetterà di stare più vicino a chi ha veramente bisogno di me.
    Comincio davvero a credere che si possa riuscire (magari con molta buona volontà) a vedere il bicchiere "mezzo pieno" invece di considerarlo "mezzo vuoto" (come ho fatto nel passato).

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