Esiste qualcosa di più stupido di un uomo o una donna, del XXI secolo, nati e residenti nel ricco occidente, che sentano il bisogno di coprirsi il corpo di disegni più o meno colorati?
Sì, esiste e consiste nel farsi tatuare frasi fatte, proverbi, messaggi vari anche geniali ma che diventano banali non appena te li fai imprimere nella pelle ...
Non voglio motivare troppo questo mio giudizio anche perchè so benissimo che si tratta di un pre-giudizio, cioè di qualcosa di ancora più stupido di uno stupido tatuaggio.
Mi limito a dire che a me i tatuaggi non piacciono per la loro indelebilità, per l' impossibilità di cancellarli con la conseguenza di doverseli portar dietro, anche se non dovessero piacere più.
A mio modo di vedere le cose, l' unica libertà concessa ad un uomo è quella di cambiare opinioni e gusti. Il tatuaggio te la nega ... ergo: il tatuaggio è un simbolo di schiavitù. E a me la schiavitù non piace!
Tutta questa menata deriva dal fatto che volevo gioire, insieme all' amico Sandro, per le sue ritrovate energie, e ho cercato il Internet il vecchio adagio che "Tutto ciò che non uccide, fortifica".
Ho scoperto, così, che qualcuno se lo è fatto tatuare sulla pelle ...
Vabbe', amico mio, mi rallegro fortemente con te per le ritrovate energie, per questa sorta di inaspettato ringiovanimento. D' altra parte è noto come il moto fisico e le responsabilità morali allunghino la vita o, almeno, la rendano più sana e piacevole.
Probabilmente è per questo che io non faccio due passi manco se mi pregano in ginocchio (e c'è chi lo fa), ma ormai mi sono rassegnato all' idea che la mia razionalità nulla può contro la mia irrazionalità e non faccio neanche più finta che combattano l' una contro l' altra perchè proprio non c'è gara, fra loro.
Dunque, ho rinunciato del tutto alla razionalità, cioè all' unica caratteristica che distingue un uomo da una bertuccia?
Ma no! Non ci ho rinunciato affatto solo che ... la esercito nei confronti degli altri, dispensando consigli - a dritta e a manca - di una intelligenza e saggezza "mostruose", come avrebbe detto il compianto Villaggio.
Come NON essere d'accordo con te, caro Paolo !
RispondiEliminaAnche io nutro una certa "avversione" per i tatuaggi... riconosco che, in alcuni casi (rarissimi), si possano considerare quasi come vere e proprie opere d'arte e anche che possano "abbellire" alcuni corpi che altrimenti potrebbero risultare insignificanti.
Riconosco che chi li "indossa" possa aver sentito l'esigenza di "immortalare" un certo particolare stato d'animo o un "simbolo" o un "ideale" appartenente a un determinato periodo della sua vita.
Insomma, NON sono "ripugnato" dalla vista di un tatuaggio (a patto che sia eseguito magistralmente) ma NON posso credere che l'individuo che lo porta NON provi qualche volta il desiderio di cancellarlo o modificarlo per rispecchiare i propri inevitabili "cambiamenti" interiori.
Ed è proprio per questo motivo che ti do ragione... il tatuaggio rappresenta sostanzialmente una "dittatura psicologica"... una specie di "marchiatura" eterna che contraddice in pieno l'assoluta e NATURALE "volubilità" del nostro carattere e dei nostri convincimenti.
Mia figlia si è fatta tatuare in modo MOLTO "discreto" e NON invasivo e io NON ho "opposto resistenza"... ma credo che quando manifesterà la volontà di cancellare/modificare il suo mini-tatuaggio le farò "pesantemente" notare l'assurdità della sua scelta.
Per quanto riguarda la mia ritrovata "vivacità"... preferisco non fare commenti e incrocio le dita (vuoi vedere che quando meno me l'aspaetto mi arriva una bronchite "fra capo e collo ?).
Ad ogni modo cercherò di non fare troppo "lo spavaldo" e mi riguarderò adeguatamente per evitare brutte e fastidiose sorprese (alla mia età anche un'influenza può essere "insidiosa").
Cosa dire... Anchio non amo particolarmente i tatuaggi... Non sono così contrario perché per me alla fine ognuno col suo cu.. Fa quel che vuole... Ma proprio la loro indelebilità, che fa a pugni con la mia perenne indecisione me li rende antipatici.gli unici che posso veramente capire sono quei genitori che si tatuano il nome dei figli come simbolo del loro amore eterno per gli stessi ... Ma ce ne veramente bisogno? Non credo.
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